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Alberto Tomba, il campione di sci bolognese, narra la sua passione per il vino, iniziata come un gioco durante le vittorie. Oggi possiede una collezione di oltre tremila bottiglie, conservate in una cantina speciale. Appassionato di geografia del vino, ha esplorato vari territori vitivinicoli, mantenendo un legame con la montagna
Alberto Tomba, il leggendario campione di sci bolognese, non è solo un nome che riecheggia tra i trofei di medaglie olimpiche e mondiali, ma anche un appassionato collezionista di vini pregiati. La sua cantina, un vero e proprio scrigno di tesori vinicoli, racconta una storia di passione, dedizione e un amore incondizionato per la montagna e i suoi frutti.
“È iniziato tutto per gioco”, racconta Tomba in una intervista esclusiva ai microfoni di Repubblica, mentre apre le porte della sua cantina. Durante le sue competizioni, il campione si portava a casa una bottiglia di vino come souvenir, un gesto che, col tempo, si è trasformato in una vera e propria collezione. “Oggi ho circa tremila bottiglie, raccolte da ogni angolo del mondo”, spiega, mostrando i robusti scaffali di legno di castagno che custodiscono le sue preziose etichette. Tra Supertuscan e Barolo, ogni bottiglia racchiude un ricordo, una vittoria, una storia.
Un viaggio tra le cantine
La sua passione per il vino non è esplosa immediatamente. Tomba ha iniziato a visitare cantine in Emilia-Romagna, poi in Piemonte, Trentino Alto-Adige e Veneto. “La montagna è sempre stata al centro della mia vita”, afferma. Le esperienze e le storie dei produttori hanno arricchito la sua conoscenza, trasformandolo non solo in un collezionista, ma in un vero intenditore.
- Ho imparato a conoscere i vini attraverso le loro origini.
- Ho apprezzato la geografia e le storie dei luoghi.
- Questo mi ha permesso di apprezzare non solo il prodotto finale, ma anche il viaggio che lo ha portato fino a me.
Vino e sport: un equilibrio delicato
“Dopo una gara, un bicchiere di vino era sempre concesso”, scherza Tomba, rivelando come il suo amore per il vino non sia mai andato a discapito della sua carriera agonistica. “Ho sempre mantenuto un equilibrio, seguendo una dieta sana e senza esagerare”, confessa. La sua collezione non è solo una testimonianza dei suoi successi sportivi, ma anche un modo per celebrare i momenti speciali della sua vita.
Una cantina, un mondo
La cantina di Tomba è un luogo dove il tempo sembra fermarsi. “Qui ci sono vini che hanno dai venticinque ai quarant’anni, invecchiati in modo strepitoso”, dice con orgoglio. La varietà dei vini spazia da etichette italiane a quelle francesi, californiane e cilene. “Non voglio citare produttori specifici, perché ogni bottiglia ha una sua storia”, spiega, ponendo l’accento sull’eccellenza della viticoltura italiana.
La sua cantina è un rifugio, un luogo dove le storie di vittorie si intrecciano con quelle del vino e della gastronomia. Tomba, con la sua capacità di unire sport, arte culinaria e passione per il vino, continua a scrivere nuovi capitoli della sua vita, invitando tutti a scoprire il mondo meraviglioso che si nasconde dietro ogni bottiglia.