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Difficoltà per i turisti britannici che viaggiano in Europa: è vietato portare carne e latticini per prevenire la diffusione dell’afta epizootica. I trasgressori rischiano multe fino a 5.000 sterline. Misure simili non si applicano in Irlanda del Nord
Il recente divieto imposto dal Regno Unito sull’importazione personale di carne e latticini dall’Europa ha suscitato un ampio dibattito tra turisti e viaggiatori. A partire dal 12 aprile 2025, i viaggiatori che tornano nel Paese non potranno più portare con sé prodotti come salumi e formaggi. Questa misura è stata adottata per contenere la diffusione dell’afta epizootica, una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce ruminanti e suini, attualmente attiva in vari focolai tra Ungheria e Slovenia.
Il ministro dell’Agricoltura britannico, Daniel Zeichner, ha reso nota la decisione, sottolineando l’impegno del governo nel proteggere gli agricoltori locali. “Questo governo farà tutto il necessario per proteggere gli agricoltori britannici dall’afta epizootica“, ha dichiarato, giustificando le restrizioni come una precauzione fondamentale per garantire la sicurezza alimentare nel Regno Unito. Sebbene al momento non siano stati registrati casi di afta epizootica nel Paese, le autorità hanno deciso di attuare misure preventive per evitare un possibile contagio.
Le nuove regole prevedono che i turisti non possano portare carne di manzo, maiale, agnello, montone, cervo, capra e latticini. Ciò significa che chi si reca in Europa per il lungo weekend di Pasqua non potrà più portare con sé piccole quantità di prodotti tipici come il Parmigiano Reggiano o il caciocavallo podolico. Anche i prodotti acquistati nei duty free saranno soggetti a queste restrizioni. Chiunque venga trovato in possesso di tali articoli rischia multe che possono arrivare fino a 5.000 sterline per le infrazioni più gravi.
In un contesto più ampio, l’Irlanda del Nord mantiene normative diverse, consentendo l’importazione di prodotti di origine animale dall’Unione Europea. Questo ha generato confusione tra i viaggiatori, poiché le regole variano a seconda della regione britannica in cui ci si trova. La questione è particolarmente rilevante per i turisti che si muovono tra diverse parti del Regno Unito, creando potenziali problematiche legate alla conoscenza delle normative.
Parallelamente a queste restrizioni, il Ministero della Salute italiano ha avviato operazioni di disinfezione per i mezzi di trasporto di animali provenienti da Slovacchia e Ungheria. Queste operazioni si concentrano sui punti di ingresso nel Friuli Venezia Giulia, come i valichi di Fernetti e Sant’Andrea, dove il personale dell’esercito è impegnato in attività di sanificazione 24 ore su 24. La collaborazione con le autorità locali mira a prevenire l’introduzione della malattia sul territorio italiano, dimostrando un approccio proattivo da parte delle istituzioni.
L’afta epizootica, secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, è una malattia acuta che colpisce animali ungulati (bovini, suini, ovini, ecc.) e può avere conseguenze devastanti per l’agricoltura. I sintomi includono stati febbrili e la comparsa di afte e lesioni vescicolari, con una morbilità che può arrivare fino al 100%. Sebbene la mortalità sia generalmente bassa, il virus può diffondersi rapidamente attraverso contatti diretti e indiretti, rappresentando una seria minaccia per il settore zootecnico.
La situazione attuale solleva interrogativi non solo sulla sicurezza alimentare, ma anche sull’impatto economico che tali restrizioni possono avere sui produttori e sui commercianti di alimenti tipici. I turisti, abituati a portare a casa specialità gastronomiche delle diverse regioni europee, si trovano ora a dover rivedere le proprie abitudini e a cercare alternative per i regali gastronomici. Le autorità britanniche, intanto, continuano a monitorare l’evoluzione della situazione, pronti a prendere ulteriori misure se necessario.