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Un piatto tradizionale dalla Campania, tipico del periodo invernale e natalizio. L’involucro di pasta lievitata racchiude scarola, uvetta, pinoli e altri ingredienti. Semplicità e sapore inconfondibile la rendono irresistibile
La pizza di scarola è un piatto emblematico della cucina napoletana, un vero e proprio simbolo della tradizione gastronomica partenopea. Questo delizioso piatto, tipicamente servito in forma di quadrotti, è particolarmente amato durante il periodo invernale e, in particolare, durante le festività natalizie. La sua preparazione, semplice ma ricca di sapore, rappresenta un perfetto esempio di come ingredienti umili possano dare vita a ricette straordinarie.
La pizza di scarola si compone di un involucro di pasta lievitata farcito con scarola, una verdura a foglia verde che, seppur amarognola, si sposa splendidamente con il dolce dell’uvetta e il sapore salato delle acciughe. Questo contrasto di sapori, unito alla croccantezza della pasta, offre un’esperienza gustativa unica. L’armonico abbinamento di ingredienti, come pinoli e olive di Gaeta, rende ogni morso un viaggio nel cuore della cucina napoletana.
La ricetta della pizza di scarola prevede ingredienti facilmente reperibili. Per l’impasto sono necessari 500 g di farina 00, 270 g di acqua, 12 g di lievito di birra fresco, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e 10 g di sale. Per il ripieno, invece, si utilizza 500 g di scarola riccia, un cucchiaio di uvetta, sei filetti di acciughe, un cucchiaio di capperi, 100 g di olive di Gaeta, 30 g di pinoli, uno spicchio d’aglio e tre cucchiai d’olio extravergine di oliva.
La preparazione inizia sciogliendo il lievito nell’acqua e unendo successivamente la farina. Quando l’impasto inizia a prendere forma, si aggiungono olio e sale. Dopo aver impastato fino ad ottenere una consistenza liscia, si lascia lievitare nel forno spento con la luce accesa fino al raddoppio del volume. Durante il tempo di lievitazione, si prepara il ripieno: in una padella, si fa soffriggere l’aglio con le olive e i capperi, quindi si aggiunge la scarola precedentemente lavata e spezzettata. Questa viene stufata a fuoco basso fino a risultare tenera.
Quando l’impasto è lievitato, si divide in due dischi e si stende il primo in una teglia. Dopo aver aggiunto il ripieno freddo, si copre con l’altro disco di pasta, sigillando bene i bordi. La pizza viene cotta in forno a 200°C per circa 30 minuti. Una volta sfornata, è consigliabile lasciarla intiepidire prima di servirla.
Le origini della pizza di scarola risalgono a tempi antichi. Si narra che, in origine, questo piatto venisse fritto e servito spolverato di zucchero o miele, un utilizzo curioso che riflette la capacità della cucina napoletana di trasformare ingredienti semplici in piatti ricchi di sapore. La tradizione di preparare la pizza di scarola durante la Vigilia di Natale è ancora molto presente, ma oggi il piatto è apprezzato in tutta la stagione invernale, quando la scarola è di stagione.
Nel 1773, il gastronomo Vincenzo Corrado contribuì notevolmente alla diffusione della pizza di scarola grazie alla sua opera “Il cuoco galante”, che presentava ricette destinate anche alle corti nobiliari europee. Questo ha permesso di elevare un piatto popolare a simbolo della gastronomia raffinata e ha dato avvio a una tradizione culinaria che continua a prosperare.
La pizza di scarola, se conservata correttamente in frigorifero, può essere consumata entro due giorni. È sconsigliata la congelazione, poiché la pasta potrebbe perdere la sua consistenza originale. Nel corso degli anni, sono emerse anche varianti della ricetta tradizionale, alcune delle quali utilizzano pasta brisée al posto dell’impasto lievitato, rendendo la preparazione più veloce e adatta a chi ha poco tempo.
Con la sua combinazione di sapori e la sua ricca storia, la pizza di scarola rappresenta un vero e proprio omaggio alla tradizione gastronomica di Napoli, una pietanza che continua a conquistare il palato di chiunque la assaggi.